3 giugno 2007

La grafia di Gandhi


Non avevo ancora postato una scrittura e una mini analisi grafologica. Mi hanno sempre affascinato le grafie, fin da piccola osservavo le mani mentre tracciavano sui quaderni le lettere e le parole. Non esistono al mondo due persone che scrivono nello stesso identico modo, ogni scrittura è come l'impronta digitale, ognuno ha la sua personale. Più avanti inserirò alcune notizie di psicologia della scrittura, oggi solo qualche notizia sulla particolare grafia di Mahatma Ghandi (1869-1948).
L'esempio grafico che ho inserito è la sua grafia già nella maturità. Si notano tratti con pressione molto forte, il calibro delle lettere è sia grande "What" che azzerato "India" (nelle prima riga). Una pressione così indica un'energia vitale forte. Sono infatti noti i suoi impegni nel sociale, nella politica e nel mondo.
La grandezza della scrittura e la sua angolosità indicano un complesso d'inferiorità con alti momenti di narcisismo che degenerano in ansie e aggressività. Lettere aperte rivelano anche una sublimazione (forte sentimento del sacro, studi, religione, spiritualità). E' una grafia rapida anche se frenata da alcune stentatezze in cui percepiamo intelligenza, sensibilità e l'indole meditativa. Alcuni tratti rivelano anche un carattere aggressivo sia verso se stesso che verso gli altri. E' noto il suo matrimonio a 13 anni con una coetanea e le violenze verso la moglie anche se poi capì e si pentì (grazie ad una forte sublimazione quest'aggressività innata gli servi per aver la forza di aiutare molte persone).
Fu il profeta della non- violenza poichè lui stesso aveva provato il sentimento contrario nella propria famiglia d'origine. Fu molto legato alla madre, induista, di scuola gianista (non tollerano alcuna forma di violenza). In lui questa dualità scaturì come forma di ribellione intorno ai 12-16 anni quando iniziò a fumare, mangiare carne, sposarsi e a tentare il suicidio. I grandi sensi di colpa verso la madre, lo portarono a autoregolarsi e a partire per Londra per laurearsi in legge. La sua grafia indica molte delle contraddizioni del suo carattere, il ductus destrorso rivela l'apertura verso gli altri ma allo stesso tempo le stentatezze, le variazioni di calibro in alcune lettere ci permettono di individuare forti ansie che frenano e rendono inconcludenti alcuni suoi alti ideali (aste delle lettere t, h l molto lunghe). La sua salvezza è stato l'esempio di una madre molto obbeddiente e ligia alle regole verso cui lui nutriva un innato senso di colpa. Notiamo anche molte ingegnosità nei collegamenti interletterali che gli hanno permesso di raggirare spesso ostacoli.
Gandhi può essere considerato un esempio di come si possono conseguire (con il concorso di determinate circostanze) grandi obbiettivi nella sfera politica e sociale senza il ricorso ad alcuna forma di violenza.
"Occhio per occhio e il mondo diventa cieco.." .Gandhi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' interessante questa analisi della scrittura! Preparane altre, le leggerei volentieri. Ti ho inserito tra i miei "preferiti".
Sei una psicologa? Sei buddista?Ami il nero? Corraggioso un blog mero, mi piace ciao

Anonimo ha detto...

Complimenti per il tuo studio sulla grafologia.
Pensieri misurati e considerazioni certe che non lasciano dubbi interpretativi, segno di chi sa.
Certamente ne farai altri che leggero' con grande interesse.
Complimenti ancora.
Balthus